Esseri umani: l’affascinante scoperta delle persone e dei rapporti

Esseri umani: l’affascinante scoperta delle persone e dei rapporti
09 Apr 2018

La cosa che mi ha sempre affascinato di più sono le persone. Mi piace osservarle e cogliere qualcosa di loro al primo sguardo. Ognuna è diversa, ognuna è resa interessante da un aspetto che la distingue dalle altre.

Il sorriso, il modo di parlare, la scelta dei capi da indossare, lo sguardo assorto, l’essere o meno socievole con gli altri. Una o più caratteristiche che fanno nascere negli altri la curiosità di conoscerci.

Personalmente, da figlia unica quale sono, sono sempre stata alla continua ricerca di persone. Amici, parenti, conoscenze in genere: ho sempre investito molto nei rapporti. Sono convinta che la chiave della felicità sia la condivisione. Ogni momento, brutto o bello che sia, migliora se lo si vive insieme a qualcuno.

Ho avuto la fortuna di conoscere tante persone, di tutti i tipi, e a nessuna di queste ho mai negato un sorriso e un po’ del mio tempo. Se ripenso a ciascuna di loro posso dire con certezza che mi abbia arricchito lasciandomi qualcosa: uno spunto di riflessione, un modo di dire, un gruppo musicale, l’interesse nei confronti di una nuova attività. Spero di aver fatto altrettanto.

Quello che siamo è indissolubilmente legato alle persone che abbiamo incontrato nella nostra vita.

L’ideale sarebbe riuscire ad accettare l’uscita di scena delle persone con la stessa serenità con cui le si è accolte. E su questo, personalmente, ho sempre avuto grosse difficoltà.

Gli anni che passano, gli impegni che aumentano, gli interessi che cambiano sono sicuramente dei crudeli selettori naturali per i rapporti. Se non si tratta di legami davvero profondi, finiscono per indebolirsi, per quanto intensi possano esser stati.

Jules Renard scriveva:

“Non ci sono amici, ci sono momenti di amicizia.”

Spesso mi sono imposta di crederlo. Ad ogni delusione, ad ogni aspettativa tradita. Ogni volta che cercavo, e non trovavo, in un rapporto quel qualcosa di unico, di familiare, forse di fraterno. Poi ho capito che dovevo semplicemente smetterla di cercarlo. Per il semplice motivo per cui probabilmente non avevo neanche idea di cosa volessi esattamente trovare. Le mie aspettative erano sempre troppo alte. E probabilmente anche il mio investimento.

Con gli anni ho ridimensionato tutto e sono diventata più realista. Prendo il bello da ogni conoscenza e continuo a spendermi con piacere, è la mia indole. Ma non mi stupisco più di quei rapporti che non vanno oltre, che si fermano ad una semplice condivisione di momenti. Anzi, devo ammettere di riuscire oggi ad apprezzare anche quelli per il senso di libertà che mi trasmettono.

Quei pochi legami che sono sopravvissuti al tempo, invece, me li tengo stretti come un tesoro prezioso. Sono pietre rare che quando hai la fortuna di trovare ti completano senza bisogno di troppe parole. Non puoi far altro che coltivarli e preservarli dalle incursioni esterne. Quello che ho imparato, negli anni, è stato smettere di doverli per forza catalogare. Che siano di famiglia, d’amore o d’amicizia, sono  i miei affetti. Senza di loro non saprei semplicemente vivere.

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Francesca Maci

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